Firenze — Una bottiglia di plastica in soggettiva è il protagonista scelto per un cortometraggio che spiega le difficoltà di riciclare un materiale ormai onnipresente in tutti i mari mondiali: questa è la base creativa del progetto che ha visto i Licei Poliziani tra i protagonisti dell’evento che si è svolto a Firenze lo scorso venerdì 13 dicembre, promosso dall’associazione di giornalismo ambientale Greenaccord e Regione Toscana. Fase finale di un progetto, durato tre mesi, che aveva come obiettivo quello di realizzare una serie di lezioni sui cambiamenti climatici con climatologi ed esperti di alto livello in sostenibilità ambientale, in grado di accrescere la consapevolezza dei problemi sul piatto e sulle conseguenze dell’inazione.
“Il movimento mondiale degli studenti che da mesi stanno manifestando in favore del clima ha avuto il merito, spesso più di molte allarmanti analisi scientifiche, di orientare l’agenda pubblica globale sull’urgenza di definire misure drastiche e lungimiranti per ridurre il più possibile l’aumento della temperatura terrestre — ha spiegato Alfonso Cauteruccio, presidente di Greenaccord Onlus. — Eppure, il più delle volte, il movimento Friday 4 Future, nato attorno alla giovane attivista svedese Greta Thunberg, sembra limitarsi alla sola (seppure sacrosanta) fase della protesta”.
Da qui l’idea di un ciclo di incontri nelle scuole in grado di aumentare la preparazione tecnica sui cambiamenti climatici delle nuove generazioni e di portare alla luce proposte concrete. Al termine degli incontri con gli studenti, le diverse scuole si sono “sfidate” nella produzione di elaborati che descrivessero non solo il problema ma anche proponessero soluzioni concrete. Dodici prodotti, che sono stati valutati da una giuria di esperti per individuare i tre elaborati migliori, ai quali conferire i premi “simbolici” previsti: un buono per l’acquisto di alberi da piantumare a cura degli istituti scolastici.
Al secondo posto si è classificato proprio l’Istituto “Poliziano” di Montepulciano, grazie al racconto, intenso e coinvolgente, dedicato alla “storia” di una bottiglietta di plastica.
“La bottiglia — ha spiegato la giuria — rivive tutte le fasi della sua esistenza. La ripresa in soggettiva, come se fosse ‘lei’ a raccontare la storia, la rende protagonista vera del ciclo del rifiuto che rischia di inquinare per sempre l’ambiente che ci circonda. Incalzante il ritmo, dall’acquisto al bar fino al suo utilizzo. Significativo poi il silenzio che accompagna la sua ‘morte’ nel campo, finché non viene adeguatamente recuperata. Alla seconda volta che si vede, questo filmato già appassiona”.
(Valdichiana news)